PROVE DI CARICO STATICHE SU PIASTRA

Le prove di carico statiche su piastra sono una metodologia geotecnica fondamentale per la valutazione della capacità portante e della deformabilità dei terreni superficiali. La prova consiste nell’applicazione di un carico verticale progressivo su una piastra rigida posta a diretto contatto con il terreno, misurando i cedimenti indotti. I risultati consentono di determinare parametri geotecnici come la capacitá portante ultima, il modulo di deformazione elastico verticale e il comportamento del terreno sotto carichi permanenti, utili per la progettazione di fondazioni superficiali.

Un carico crescente viene trasmesso alla piastra mediante martinetti idraulici o sistemi meccanici. La deformazione del terreno viene registrata mediante estensimetri, cellule di carico e trasduttori di spostamento. L’analisi dei cedimenti in funzione del carico applicato permette di identificare il comportamento elastico e plastico del terreno e stimare la capacità portante.

Strumentazione

  • Piastra di carico: superficie rigida standard (diametro tipico 300–600 mm), posizionata sul terreno preparato.

  • Sistema di carico: martinetti idraulici collegati a una struttura di contrasto che consente l’applicazione graduale e controllata del carico.

  • Sensori di spostamento: estensimetri o trasduttori per misurare i cedimenti verticali della piastra.

  • Unità di acquisizione dati: registra i carichi applicati e i cedimenti per successive elaborazioni.

Applicazioni

  • Fondazioni superficiali di edifici e infrastrutture.

  • Verifica della capacità portante di terreni naturali o riempiti.

  • Progettazione di pavimentazioni stradali o industriali.

  • Valutazione delle deformazioni elastiche e plastiche del terreno sotto carico.

Considerazioni tecniche

  • La piastra deve essere perfettamente in contatto con il terreno per evitare errori di misura.

  • Le dimensioni della piastra influenzano la profondità di indagine: piastre più grandi simulano meglio il comportamento del terreno sotto fondazioni reali.

  • L’integrazione con prove dinamiche, penetrometriche o georadar consente una caratterizzazione più completa del terreno.

 

 

 

 

 

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